http://www.meetale.com/tale/un-viaggio-ideale/14569318338397#.VuQf3FHzZPo.facebook
Oggi ho deciso di partire, ricominciando a vivere là, nella mia essenza naturale: il mare.
Un'isola deserta? Il mio sogno da sempre: l'essenziale per la mia anima per colmarla dei suoi vuoti.
Il mare, calmo o inquieto, l'orizzonte oltre il quale librarmi libera, priva di catene d'ipocrisia, la mia linfa vitale.
Sin da bambina, amavo viaggiare con la fantasia, tracciando sulle cartine dell’atlante, linee che corrispondevano ai luoghi che avrei amato visitare.
Mi ci soffermavo, immaginando colori e culture differenti dalla nostra, cosiddetta normale, più libere e meno legate allo status, alle comodità che, in fondo, ritenevo superflue.
Prediligevo le isole caraibiche, l’America centrale, la California poi, il sogno più perseverante.
Mi avrà posto dei limiti la mia paura di volare? In verità è timore di cadere; salita su di un aereo, in un paio di occasioni, devo dire che la tensione mi ha sempre causato turbamenti fastidiosi.
Eppure è come se li avessi visitati quei luoghi. Informandomi, viaggiando con la mente, leggendo.
Un baule colmo di libri, quelli dell'infanzia, la leggerezza che ora i ragazzi non trovano più.
Quello gradirei portarmi per trasferirmi in un luogo dove ritrovare me stessa: un forziere di libri.
Il libro Cuore, per esempio, lo vorrei con me, per rileggerlo e tornare all’ingenuità di bambina.
Mi potrebbe succedere di incontrare un alter ego di Venerdì: insegnargli a leggere attraverso De Amicis non sarebbe male!
Un dizionario per non dimenticare i vocaboli e i sinonimi; mi piace ancora sfiorarlo, toccare quel volume m'infonde una sensazione piacevolissima, come annusarne l’odore del tempo, che emana.
Dentro il baule una risma di carta dove descrivere e mie emozioni, le scoperte dell’isola.
Non potendo usufruire di energia elettrica, dovrò ricominciare a scrivere a mano: che meraviglia!
Un contatto diretto, mente, cuore e braccio, mezzo unico di comunicazione, nero su bianco.
Poi canterei tutte le canzoni che amo di più, a squarciagola, senza inibizioni, la mia voce si adagerebbe sulle onde di un’acqua incredibilmente cristallina, per proseguire immergendosi nelle profondità del mare e unirsi al canto delle sirene.
Mi vedo distesa su di un’amaca, cullarmi pigra, leggendo le storie di Hemingway: ora sono all’Avana con “Avere e non avere” o nel bel mezzo di una mareggiata, con “Il vecchio e i mare”; chi lo sa?
È un sogno e lo sto vivendo suggestionata dal desiderio di realizzarlo.
Viaggiare è un nutrimento della mente e dello spirito, sia un viaggio reale, dove acquisire nuove conoscenze, che immaginario, dove spostarmi a piacimento senza soffrire mai, né freddo né fame.
Gli anni corrono e non sono più una ragazzina con il desiderio di addentrarmi in mille peripezie, Tuttavia conto di tornare su quell’isola, che al di fuori della mia fantasia, non esiste.
Ricomparire per farmi accarezzare in sogno, dall'aria salmastra, diversa e corroborante, fino a che il cielo avrà la bontà di concedermi la fantasia per viaggiare in luoghi paradisiaci, dove ritemprare le mie emozioni.
Il mio spirito d’avventura purtroppo, si spegne all’improvviso, ferito da una notizia straziante di morte: una delle tante trasmesse in tivù.
Nessun commento:
Posta un commento