La goccia in più
Lenta
scivola viscida e amara
sopra labbra
ferite il disgusto.
Goccia, lacrima,
spasimo.
Sangue
tremulo l’occhio stilla,
pelle denuncia
livida e muta,
dolente, oscura
la ragione.
Spegne gli
animi l’orrore
il mostro, percuote
e tace.
Accusa
adesso, esibisci
scende il
seviziato corpo
ora, dalla
sofferta croce.
Asciuga la
lacrima
abbandonala
al vento,
rivela la
rinata dignità
nella giusta
sentenza:
inspira, ora
è tua la vita.
Luisa
Cagnassi
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