La gabbianella
Settembre s’affaccia mite
ti prende per mano,
docile ti riconduce
alle soglie d’autunno.
E precipitano le foglie
insieme a ricordi già lontani
ove lo sciabordio dell’onda
che nel silenzio oggi freme
spumeggiando irrequieta.
Lambisce i bianchi ciottoli,
orfana di infantili grida
s’abbandona malinconica
alla rinnovata solitudine.
La gabbianella ripete il suo verso
galleggiando incerta sulla riva
replica ostinata il richiamo
invoca la folla, disorientata.
Nel silente vuoto della sponda,
il rito si perde e chiama ancora
non sa che tempo dovrà passare
attraversando gelide atmosfere.
Dovrà librarsi in solitari voli
prima di tornare a garrire
nello spensierato frammento
di ritrovata festosa popolarità.
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