L’arcobaleno
Vago
fra i colori dell’arcobaleno,
li
respiro avida, mi nutrono l’anima,
cerco,
scalando un gradino ogni tono,
e
viaggio in folli intrecci cromatici.
Dipingo
di tinture impalpabili
il
mio illusorio viaggio nel niente
e
mi sazio d’un simulato amplesso,
inebriata
da frammenti di stelle.
Si
perde l‘arco agli inappagati occhi
lo
scorto sino a quando scompare
e
lacrime scendono amare, già orfana
di
un brandello di gioia, d’un fremito.
Evanescente
ormai l’iride è distante
catturarla
è un’azione alienante,
non
mi arrendo, ma ardua è l’impresa,
geme
ora il mio cuore in eterno deluso.
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