Succede, nessuno è immortale, ma non ci piace esserne consapevoli e, quando accade che a lasciarci sia qualcuno di importante, restiamo addolorati, quasi fosse uno di famiglia.
Beh, Bud un po' familiare lo è stato, per tutti noi, cresciuti nell'ironia dei suoi film, nelle burbere battute, attraverso gli schiaffoni elargiti ai cattivi di turno.
Sì i malvagi, gli assassini i farabutti con lui non avevano scampo, li dissolveva, come neve al sole, evaporavano.
Era la nostra speranza che lottare si può "con le buone maniere" .. le sue erano solo più convincenti.
Potessimo replicarle ogni giorno quelle scene esilaranti che ci indicavano, senza dubbi da che parte stare, utili ai bambini per capire cosa fosse sbagliato, anche quando a casa c'era un po' di confusione e, l'educazione non veniva spiegata in maniera corretta.
Allora ho desiderio di dirgli grazie, ora che ci ha lasciati, credo che siano in tanti a condividere questo sentimento, dedicato non al divo, ma all'uomo.
Lui, insieme a Terence Hill ci hanno insegnato dove sta la vera felicità e lo hanno dimostrato anche nella loro vita reale, non si sono mai montati la testa.
Loro, come nei cartoni animati, non avevano bisogno di mostrare fiumi di sangue e parole pesanti.
Non usavano volgarità parlavano d'amore con gli sguardi, senza perdersi in scene di dubbia promiscuità.
Ora Bud, il gigante buono, porta con sé il nostro senso di tranquillità, perché lui e il suo compagno di viaggio, sono stati capaci di farci capire sorridendo il valore della vita, quello nascosto nelle piccole cose, nei gesti, nella lealtà e, temo, non ritroveremo mai più la stessa alchimia.
Arrivederci grande amico, grande cuore: grazie.
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